mercoledì 20 febbraio 2008

COSA E’ LA MEDITAZIONE


La parola che si usa in oriente per indicare la meditazione è “dhyana” ; questa indica uno stato di consapevolezza che è oltre la mente, al di là di parole, idee, sentimenti.
La nostra mente è un traffico continuo di pensieri che sfuggono al nostro controllo: paure, desideri, ricordi, anticipazioni, ambizioni…
Continua a funzionare, che noi lo vogliamo o no.
Alla radice dei nostri problemi c’è proprio la mente : cosa ci racconta? Cosa ci suggerisce? Con le sue convinzioni e interpretazioni crea il tipo di esperienza che incontreremo.
Il nostro stato mentale può determinare la salute o il benessere, la gioia e la pace interiore oppure stress, tensione, esaurimento psico-fisico.
La nostra mente va rieducata, va riportata cioè al suo ruolo prezioso di strumento da utilizzare quando ci serve e da mettere da parte quando non occorre.
Questo può permetterci di sconfiggere la sofferenza derivante dall’essere trascinati da attività mentale inutile e dannosa nella misura in cui essa ci porta via dall’esperienza presente, ci impedisce di vivere la semplice magia del “qui e ora”. La mente funziona solo al passato e al futuro , tempi non reali perché il passato non c’è più e il futuro non è ancora… L’identificazione con i nostri processi mentali ci fa perciò perdere il contatto con la realtà costringendoci a vivere in ricordi e anticipazioni.
Il metodo che da millenni viene utilizzato per rieducare la mente è la meditazione.
Oltre a favorire uno stato mentale di vigilanza e attenzione, di raccoglimento e concentrazione, di benessere fisico e spirituale, la meditazione accresce la consapevolezza del mondo che ci circonda, ci fa essere più umani e più presenti a noi stessi.
Da ciò derivano distensione, pace, ottimismo e autostima, un aumento della creatività e dell’energia, un senso accresciuto di libertà e indipendenza.
La pratica meditativa migliora le prestazioni della memoria, favorisce l’autoconoscenza e lo sviluppo delle nostre qualità positive, così come ci dà l’occasione per incontrare le parti di noi che ci limitano e ci impediscono di vivere con pienezza e soddisfazione : credenze, paure, rabbia, possessività, attaccamento, giudizi… Incontrando queste parti di noi e riconoscendole senza rifiutarle, potremo pian piano “lasciarle andare”, ritrovando una dimensione personale più libera e felice.
E' possibile sperimentare tecniche di meditazione tradizionale (delle tradizioni Zen, Tibetana, Sufi, etc.) e metodi “catartici” creati espressamente per l’uomo contemporaneo, metodi quali la Meditazione Dinamica o la Meditazione Kundalini, in cui il rilassamento vigile proprio dell’essere in meditazione viene preparato da un’attività fisica ed espressiva a volte molto intensa. Questi metodi hanno la funzione di “svuotarci” di tutto ciò che è vecchio e limitante allo scopo di essere più capaci in questo modo di rilassarci e vivere l’esperienza del presente.

Nessun commento: